Il consumo di pesce crudo è un’abitudine che grazie alla cultura del sushi è in grande aumento, ma che fino a molti anni fa era praticata anche dagli stessi pescatori, che erano soliti consumare il pesce appena pescato e condotto a riva.
A oggi questa abitudine è presente ancora, seppure in poche località del mondo. Se per quanto riguarda l’aspetto nutrizionale non vi sono particolari differenze nel consumare il pesce cotto o crudo, vi sono dal punto di vista dell’igiene. Se non si procede con il processo denominato ‘abbattitura pesce’ esso può trasmettere un pericoloso parassita.
Abbattitore per il pesce
L’abbattitore è uno strumento molto simile ad un comune freezer, che permette al pesce di arrivare a temperature tra i -20 e i -40 gradi, temperatura necessaria per la distruzione di tutte le larve di questo parassita pericoloso. Il procedimento può richiedere qualche ora o addirittura giorni a seconda del tipo di pesce.
Dunque, prima di acquistare il pesce al negozio chiedere al titolare di procedere con l’abbattitura, sapendo che non è un processo immediato dovrete ordinarlo con largo anticipo. Qualora ordiniate il pesce al ristorante, prima di farlo chiedete se è stato abbattuto, in caso contrario evitate di prenderlo.
Microrganismi e il parassita pericoloso
Il pesce, come peraltro anche altri alimenti comuni in natura come carne, verdura, frutta etc., potrebbero possedere microrganismi nocivi che sono causa di patologie più o meno gravi, ecco quali:
- Listeria
- Salmonella
- Escherichia coli
- Colera
- Problemi gastrointestinali
- Epatite A
Negli ultimi anni, complici una serie di fattori come il cambio climatico che ha costretto molte specie a spostarsi in altri mari per sopravvivere, contestualmente allo spostamento delle merci e delle persone da un posto ad un altro, nei mari è nato un nuovo parassita pericoloso.
Trattasi dell’Anisakis, animaletto molto pericoloso, che raramente crea infezioni ma quando lo fa rappresenta un problema piuttosto grave. Colpisce in particolar modo i bambini e gli anziani, nei casi peggiori questi animaletti proliferano all’interno dell’intestino provocando gravi disturbi che possono anche portare alla morte del soggetto colpito.
Come abbiamo visto, l’unico rimedio per evitare di entrare in contatto con questo parassita è quello di consumare pesce che sia stato trattato all’interno dell’abbattitore. Sebbene come detto siano casi rari, è bene sempre stare attenti a quello che si fa, perché una minima percentuale di rischio è sempre un valore più alto di niente.
Sintomi
L’Anisakis vive e prolifera in ambiente marino, lo si può trovare anche nell’intestino di numerosi pesci come il tonno, merluzzo, nasello, sardina etc. Dopo la sua cattura, a contatto con l’aria e lontani dall’acqua i parassiti si trasferiscono dall’intestino alla carne cruda. Se si consuma pesce che presenta i parassiti, essi si attaccheranno all’apparato gastrointestinale e i sintomi si cominceranno a verificare dopo appena qualche ora. Parliamo di vomito, dolore addominale intenso e continuo senso di nausea. In alcuni pazienti può presentarsi lo shock anafilattico, in altri essere necessario l’intervento chirurgico per asportare la parte dell’intestino che è invasa dai parassiti. Infatti, nessun normale trattamento contro i parassiti risulta efficace contro l’Anisakis.