L’acetosa, o erba brusca, è una pianta dalla forma erbacea utilizzata come pianta officinale per le sue note proprietà digestive, diuretiche e depurative. Appartenente alla famiglia delle Poligonacee, cresce spontaneamente lungo i corsi d’acqua e in terreni ricchi di azoto. La penisola italiana è ricca di questa erbacea che può essere raccolta tutto l’anno e utilizzata in cucina, in ambito fitoterapico e farmaceutico. Conosciuta fin dall’antichità, gli egizi e i romani la utilizzavano nella loro alimentazione. Fu Carlo Magno a intensificarne la coltivazione soprattutto nei giardini dei chiostri per curare peste e colera. I medici medievali la utilizzavano anche per curare lo scorbuto, un disturbo causato dall’assenza della vitamina C, molto presente in questa pianta.
Caratteristiche
La Rumex acetosa, nome scientifico dell’acetosa, è una pianta erbacea perenne caratterizzata da una radice molto grande con un fusto rossastro semplice e non molto ramificato. Le foglie, se ne possono riconoscere due tipi nella stessa pianta, hanno un colore verde scuro mentre i fiori, distinti in maschili e femminili, sono di colore rosso e raggruppati a formare una piccola spiga. Proprio le foglie presentano un’importante concentrazione di vitamina C oltre che di diversi sali minerali. I fiori sbocciano tra la fine della primavera e fino alla fine del periodo estivo. È ricca di ossalati e di antrachinoni ed ha un sapore acidulo e può raggiungere anche l’altezza di un metro.
Proprietà acetosa
L’acetosa è conosciuta e utilizzata per le sue proprietà digestive, depurative e diuretiche. Ne viene consigliato l’uso in caso di emorroidi, ulcerazioni della bocca, febbre, diminuzione dell’appetito, difficoltà digestive e problematiche allo stomaco. Queste proprietà dipendono principalmente dalla presenza di ossalati e antrachinoni. L’acetosa è ricca anche di amido, mucillagini, oli. È importante non esagerare nel suo utilizzo soprattutto in ambito culinario. L’alta presenza di ossalati rende la pianta inadatta all’utilizzo per chi soffre di problematiche renali o calcoli, iperacidità, reumatismi e artrite. È potenzialmente nefrotossica: un elevato consumo delle foglie di acetosa può provocare delle lesioni ai reni. Leggera azione emmenagoga e stomachica. La presenza di ferro rende questa pianta erbacea particolarmente adatta per chi soffre di anemia o di carenza di ferro. Rispetto all’acetosa che nasce spontaneamente in natura, quella coltivata ha una minore concentrazione di ossalati.
Utilizzi
Dell’acetosa viene utilizzato tutto, radici, foglie e fiori. Le foglie sono utilizzate fresche, in cucina, in aggiunta ad insalata o come verdura di accompagnamento per secondi, sempre in piccola quantità ed ha un leggero effetto depurativo. È utilizzata anche in aggiunta agli spinaci o ad altre verdure consumate cotte. Con funzioni depurative è utilizzato anche l’infuso di foglie. Per le infiammazioni della bocca è utilizzato un decotto dalle proprietà rinfrescanti mentre per gli ascessi si consiglia un cataplasma creato con le foglie decotte. Gli impiastri di foglie fresche sono un toccasana per le irritazioni della pelle e come rimedio alle punture di insetti. L’acetosa ha anche la caratteristica di favorire la circolazione sanguigna dei piedi e il decongestionamento preparando un decotto di 50 grammi per 2 litri d’acqua. Le donne che amano la beauty naturale possono utilizzare le foglie fresche dell’acetosa come impacco per il viso: l’effetto sarà astringente, chiuderà i pori dilatati, oltre che di pulizia eliminando i punti neri. Anche la radice della Rumex acetosa ha un’azione lassativa e diuretica: raccolta nel periodo autunnale, la radice può essere preparata come decotto o in infusione.