I popoli dell’Antica Grecia credevano che i profumi rivelassero l’esistenza di esseri divini e ricorrevano all’uso di unguenti aromatici per accompagnare ogni fase importante della loro vita, dalla nascita, al matrimonio, fino all’ultimo viaggio verso l’oltretomba. Durante alcuni scavi archeologi piuttosto recenti, è stata rinvenuta quella che si suppone essere una grande e antichissima fabbrica produttrice di profumi. Collocata a Pyrgos, nell’isola di Cipro, e databile intorno al 1500 a.C., la primigenia fabbrica ha rivelato la presenza di una straordinaria varietà di profumazioni che ha sorpreso gli stessi scopritori. Mirto, alloro, cinnamo, lavanda, origano, camomilla, mandorla, coriandolo, rosmarino e tante altre essenze, testimoniano quanto fosse già raffinata e avanzata questa forma d’arte.
Largamente utilizzati, anche per le loro proprietà medicinali e la raffinatissima fattura, indicante l’appartenenza ad un alto ceto sociale, i profumi diventarono ben presto un prodotto d’eccellenza richiestissimo sin dai primi commerci d’Oltremare.
Eccelsi produttori ed esportatori di essenze pregiate furono i popoli arabi, tra i quali si distinse il medico Avicenna a cui si deve il merito di una scoperta importante e rivoluzionaria. Fu questi, infatti, a scoprire come distillare l’acqua di rose dalla rosa centifolia. I preziosissimi manoscritti arabi in cui erano contenuti i segreti della distillazione, furono trafugati durante le Crociate in Terra Santa insieme ad aromi e profumazioni sconosciute fino ad allora.
Profumi senza tempo
Ancora oggi, infatti, nel nostro immaginario è ancora vivo il legame tra l’arte del profumiere e l’Oriente. Basti pensare alle fragranze intense e frizzanti di Mitsouko, il profumo ispirato all’eroina giapponese del romanzo di Claude Farrère, “La bataille”, con note di fondo di bergamotto, arancio e mandarino, destinato a rimanere impresso nella nostra memoria e fortemente legato a sensazioni, emozioni e fantasie di un Oriente intriso di sogno e immaginazione.
Profumi senza tempo che vincono le logiche del mercato e della moda per trasformarsi in icone indelebili della nostra epoca. Perché, infondo, è questo che fa di un profumo qualcosa di molto più grande. La sua capacità di intrecciarsi con la storia e di raccontare, con un’immediatezza sconosciuta alla parola e all’immagine, intere generazioni fatte di nomi, volti e personaggi indimenticabili. Come la splendida Marylin Monroe che, in risposta ad un giornalista che le chiese cosa indossare per la notte, esclamò : “Solo due gocce di Chanel N.5”. E, mentre lei con sprezzo ribaltava i canoni estetici e della moda, quella fragranza rivoluzionava il mondo della profumeria e sbaragliava la concorrenza, sopravvivendo dagli anni ’20 fino ai nostri giorni come uno dei profumi più venduti e più famosi mai esistiti prima.
Alcuni anni più tardi, nel 1927, Madame Lanvin combinò aldeidi, bergamotto e neroli con una dolcissima nota di pesca e, come un’alchimista, ottenne una delle fragranze più toccanti della storia. Il nome, Arpège, in italiano “arpeggio”, fu scelto dalla figlia, musicista moto dotata nonostante la giovane età. La straordinaria capacità di Madame Lanvine di racchiudere in un’essenza il sentimento dell’amore materno, conferisce ad Arpége la possibilità di entrare a far parte dell’Olimpo delle fragranze più riuscite di tutti i tempi.
Toccanti, rocambolesche, bizzarre, le storie che si celano dietro la realizzazione di un profumo sono forse quello che, oltre ai semplici accostamenti di essenze, danno ad un marchio la caratteristica di universale ed iconico. E’ sicuramente il caso di Joy, di Jean Patou. Siamo alle porte degli anni trenta, 1929 per l’esattezza. Il crollo della borsa di Wall Street ha gettato la gente nella confusione e nello sconforto più totali. Le aziende falliscono, i consumatori sono intimoriti e restii agli acquisti. E’ in questa baraonda generale che Patou presenta il suo “antidoto alla crisi” in boccetta da 30ml. Una scelta pubblicitaria sicuramente coraggiosa che, però, portò fortuna al giovane Patou che lo vendette a peso d’oro alle sue clienti nella boutique di rue Saint-Florentin a Parigi al grido di “Sarà il profumo più caro del mondo!”. Non mentiva, Patou. Si stima, infatti, che per realizzarne solo 30 ml sono necessari ben 10.000 fiori di gelsomino e 28 dozzine di rosa!
Profumi al passo coi tempi, che hanno qualcosa da dirci, o meglio, da mostrarci, come il caso di cK One prodotto da Calvin Klein in piena metà degli anni novanta. Una fragranza di tè verde, delicata ma intensa allo stesso tempo, studiata per essere adatta sia per l’uomo che per la donna. In un periodo in cui le folle sono in lotta per la parità dei sessi, Calvin Klein manda un messaggio chiaro e preciso e utilizza, ancora una volta, la moda come una forma d’arte che si nutre della propria epoca e ama lo scandalo.
E poi come non ricordare Ô de Lancôme di Robert Gonnon, che ha il merito di essere la prima eau fraîche femminile oppure Anaïs Anaïs di Cacharel, delicata fragranza dal gusto floreale e poi l’elettrizzante ed energico Opium di Yves Saint Laurent e tanti altri grandi nomi e storie. E se è vero che non si è mai realmente vestiti se non si indossa un buon profumo, scegliete la qualità e la convenienza su ProfumissimaOnline lo store che si occupa di vendita profumi online uomo e donna a prezzi scontati. Armani, Ferragamo, Gucci, Dolce e Gabbana, Calvin Klein, Dior, Versace, Valentino e molte altre firme si trovano sul sito internet www.profumissimaonline.com a prezzi veramente competitivi!