Il finocchietto selvatico è un’erba particolarmente usata nella cucina mediterranea. Il suo aroma inconfondibile ed il suo sapore forte e deciso conferiscono un gusto pieno a diverse pietanze, mentre le sue caratteristiche organolettiche offrono al corpo parecchi benefici.
Ecco allora un piccolo testo informativo riguardante le molteplici proprietà del finocchietto selvatico e dei suoi semi, notizie circa la sua reperibilità ed alcuni suggerimenti culinari.
Finocchietto selvatico: le qualità
I benefici derivanti dall’uso costante di questa pianta sono davvero molti e, come spesso avviene, conosciuti già sin dai tempi più remoti della storia umana. Tale vegetale infatti ha capacità stimolanti, favorisce la digestione, elimina ritenzione idrica e gonfiore, ha funzione carminativa (toglie cioè gli accumuli di aria formatisi nelle viscere e lenisce di conseguenza i dolori da essi derivanti) e per finire anche proprietà antispasmodiche.
Si pensi a tal proposito che l’olio essenziale di finocchio può agire rilassando i muscoli e quindi riducendo o bloccando del tutto i dolorosi spasmi che spesso li agitano. Tale prerogativa ben si adatta a migliorare la qualità di vita delle persone affette da sindrome del colon irritabile.
Pare poi che il finocchietto selvatico abbia anche dei poteri antisettici che in qualche modo risolvano i problemi di alitosi o possano servire a confezionare degli ottimi impacchi per gli occhi. Si tratta insomma di un prodotto da includere a man bassa nella nostra alimentazione e, perdipiù, particolarmente adatto a chi ha deciso di adottare un regime alimentare ideale per la perdita di peso. Proprio a tale scopo torna forse utile sottolineare che un etto di finocchietto non contiene più di una decina di calorie.
Attenzione però, non è tutto oro ciò che luccica recitava un vecchio adagio popolare: consumare quantità eccessive di finocchietto significa anche ingerire molto anetolo, una sostanza di cui non è consigliabile abusare. Questo composto aromatico infatti non ha esattamente un effetto positivo sull’organismo ed in alcuni casi può anche determinare persino l’insorgere di convulsioni.
Finocchietto selvatico: reperibilità
La reperibilità di questo alimento è massima: esso nasce del tutto spontaneamente sulle coste del Mediterraneo ed è presente in natura quasi per la durata dell’intero anno solare.
Se compraste una pianta di finocchietto (non è difficile trovarla in primavera nei supermercati ben forniti e negli ortofrutta oppure ancora tutto l’anno su Amazon et similia), dovrete collocarla in zone soleggiate o di mezzombra. Così come spesso accade in natura, piantatela lungo le stradine o i muretti di campagna prediligendo sempre un terriccio calcareo e sassoso.
Fate attenzione però: il finocchietto prospera solo in pieno clima mediterraneo, vale a dire che la pianta, oltre i 1000 metri di quota ed al di sotto di certe temperature non esiste in natura e se voi la piantaste in zone di montagna o particolarmente fredde morirebbe in un nonnulla.
Alcune ricette
Molto spesso in cucina vengono utilizzate le foglie del finocchietto selvatico; esse possono essere impiegate per la preparazione di tisane aromatizzate dall’alto potere depurativo nonché dalle proprietà rilassanti. Non meno frequente è la preparazione di infusi.
Se voleste preparare una tisana quindi dovreste semplicemente dotarvi di una bella tazza di acqua minerale da riscaldare insieme ai semi di finocchietto selvatico. Trascorso qualche minuto, lasciate ancora in infusione i semi di cui sopra per circa una decina di minuti, filtrate e bevete la tisana ancora calda. Se il sapore della bevanda non vi convince più di tanto aggiungete anche un cucchiaino di miele: ne sarete più che soddisfatti!
E che ne dite di un bel liquore? Dato che il prodotto ha anche delle proprietà digestive l’idea non sarebbe poi tanto malvagia. Per questa preparazione vi servono delle foglie da lasciar macerare e qualche seme. Lasciate in infusione in un litro di alcool puro edibile a 95° un mazzo di finocchietto e dei semini e chiudete il composto in un barattolo ermetico da conservare rigorosamente al buio per un paio di settimane. Trascorso questo periodo, preparate uno sciroppo con un litro di acqua e circa 900 gr. di zucchero. Filtrate ed assaggiate!
Dieta e finocchietto
Chiariamo sin da subito che chi scrive non è un nutrizionista e che quelli qui esposti sono soltanto dei suggerimenti utili che fareste bene, in relazione al vostro stato di salute, ad adottare previo consenso medico. Specifichiamo poi che qualsiasi dieta a base di finocchietto può essere seguita per periodi molto limitati di tempo dato che l’organismo ne risentirebbe in termini di apporto nutrizionale e di salute in generale.
Per un paio di giorni ogni quattro mesi circa, al fine di depurarvi, potrete far colazione con latte magro e qualche cereale, concedervi una merenda di metà mattinata a base di centrifugato, un pranzo in cui le portate saranno 70 gr. circa di pasta condita in maniera semplice e non grassa e 150 gr. di finocchi al vapore, ed a cena pollo alla griglia e finocchi.
Durante la giornata poi bevete almeno due litri di acqua, consumate qualche tisana al finocchio e, perché no, qualche frullato a base di questo prezioso alimento.