Molti non lo sanno ma l’utilizzo dei profumi è antico quanto la storia della civiltà. Sono state trovate prove dell’esistenza di cosmetici profumati risalenti addirittura a 5000 anni fa, in Egitto; ma sappiamo che per tutti i popoli antichi che si affacciavano sul bacino del Mediterraneo era usuale ricorrere a oli profumati, arricchiti di aromi vegetali come incenso, aloe e mirra, per esempio.
Nel corso del Medioevo fu il mondo arabo ad imprimere il maggior sviluppo alla composizione di nuovi profumi, realizzati su una base acquosa.
In seguito, anche in Europa ci fu una ripresa della produzione, incentrata in particolare su profumi a base alcolica.
Tra le città che presto si distinsero figurano Firenze e Venezia, alle quali si aggiunse poi la provenzale Grasse, oggi riconosciuta come capitale universale della profumeria grazie ai suoi spettacolari campi di fiori coltivati.
In tutto questo tempo, quella che era un’attività artigianale è cresciuta così tanto da trasformarsi nella consolidata realtà industriale che ben conosciamo, fatta di famosi brand impegnati a contendersi il mercato.
Quali sono le caratteristiche e le differenze tra i diversi profumi?
Affacciarsi per la prima volta al mondo dei profumi può essere un’esperienza davvero inebriante, soprattutto se si ha la fortuna di venire ammessi all’interno del laboratorio di un profumiere.
Impossibile non restare estasiati di fronte all’infinita quantità di oli essenziali (vedi elenco) ed elementi di sintesi con cui vengono creati i profumo ex novo.
Infatti, ci possiamo trovare addirittura 200 diversi tipi di essenze di origine naturale e quasi 2000 di origine sintetica.
È importante sapere che un profumo può contenere fino ad 80 ingredienti profumati ma da dove si comincia a comporre un profumo? Non si possono mica annusare le essenze una ad una.
La Società Francese dei Profumieri ha suddiviso tutti i profumi nelle cosiddette famiglie olfattive, individuandone sette principali:
- Agrumata
- Floreale
- Fougère
- Chypre
- Legnosa
- Ambrata
- Cuoiata
Pertanto, scegliere la famiglia olfattiva è il primo passo per procedere alla realizzazione di un profumo.
Ovviamente, questo non basta, occorre anche tenere conto di quelle che vengono definite come note olfattive:
- le note di testa ovvero il profumo, tendenzialmente agrumato, che si coglie nell’immediato e che evapora molto in fretta
- le note di cuore cioè le note di profumo più caratteristiche e persistenti, spesso floreali
- le note di fondo che si avvertono per ultime e che sono piuttosto aromatiche
Solo un profumiere esperto è in grado di comporre un profumo originale miscelando le essenze in modo che tutte le note siano dosate alla perfezione.
Il maitre parfumeur, un antico mestiere unico ed esclusivo
Diventare maitre parfumeur non è affatto semplice, non solo perché richiede un bagaglio di esperienza notevole ma anche perché sono davvero in pochi a possedere il “naso” giusto.
Infatti, la professione di “naso” richiede una memoria olfattiva estremamente sviluppata, tanto da riuscire a ricordare una quantità incredibile di odori e di cogliere le diverse note olfattive, sapendo distinguere quelle di testa, di cuore e di fondo.
Infine, il maitre parfumeur deve possedere abilità artistiche nel saper accostare le essenze, per creare nuove profumazioni che sappiano conquistare i gusti dei consumatori.
In pratica, il mestiere di “naso” è un fine connubio di competenze, creatività e predisposizione fisiologica di cui pochissimi al mondo sono dotati; per questo motivo è sempre una figura professionale molto ricercata.
Cosa si può fare se il proprio naso non funziona come dovrebbe?
Anche se diventare maitre parfumeur può non essere la nostra aspirazione principale, nel caso in cui il nostro naso non funzioni a dovere è opportuno prendere la cosa seriamente e ricercarne le cause. Anche un banale raffreddore, curabile spesso con rimedi naturali, puà essere una fonte di fastidio, specialmente se ricorrente e del quale non sospettiamo le cause possibili.
Le persone che soffrono di polipi nasali o sinusite senza esserne consapevoli, sono molte più di quanto si possa immaginare.
Eppure, si tratta di patologie che oggigiorno possono essere curate con metodi efficaci e poco invasivi, come la laserterapia.
Spesso, questi disturbi accompagnano anche un’ulteriore patologia: l’ipertrofia dei turbinati, un ingrossamento della mucosa interna al naso. Ciò compromette il passaggio dell’aria e la funzione di riscaldamento della stessa, prima di giungere ai polmoni.
La costante sensazione di naso chiuso e un olfatto del tutto o parzialmente pregiudicato sono i sintomi più evidenti della malattia.
Un affermato specialista del settore, il Dr. Alessandro Valieri, ci fa capire come è possibile risolvere l’ipertrofia dei turbinati con un intervento laser. Se si soffre di sinusite, polipi nasali o ipertrofia dei turbinati, di fronte ad un intervento veloce e risolutivo e che richiede solo un’anestesia locale, viene da domandarsi per quale motivo rimandare la soluzione del problema.
Tornare a respirare col proprio naso e percepire di nuovo gli odori adesso è un obiettivo raggiungibile e praticamente indolore.
La memoria olfattiva, l’immediata connessione tra gli odori e i nostri ricordi
Dei nostri cinque sensi l’olfatto è quello che presenta la più profonda connessione con la parte del cervello dove sono custoditi i nostri ricordi.
Si definisce memoria olfattiva (leggi approfondimento) o sindrome di Proust: stimolato da uno specifico odore, il cervello è in grado di recuperare nell’immediatezza un ricordo particolare legato ad esso.
Senza dubbio, i maitre parfumeur hanno una memoria olfattiva da fare invidia ma tutti noi la possediamo e per non perderla è importante avere cura del nostro naso, mettendolo in condizione di funzionare sempre al meglio.