Il carciofo, cynaria cardunculus scolymus secondo la classificazione latina di Linneo, è un ortaggio di area mediterranea, che appartiene alla famiglia delle asteracee o composite, assieme a cardo, lattuga e cicoria.
La parte edibile del carciofo sono le infiorescenze, assieme ai loro gambi.
Cenni storici
I carciofi sono noti sin dall’antichità, e si trova traccia del loro utilizzo già nella cultura egizia; appaiono successivamente nella letteratura greca e romana, e presso gli arabi. Le prime coltivazioni a noi note in Italia datano al quattordicesimo secolo, nel sud e poi nel centro della nostra penisola.
Caratteristiche
La pianta del carciofo è caratterizzata da un fusto, filamentoso nella parte esterna ed alto fino ad un metro, su cui si erge un fiore costituito da un cuore carnoso (ricettacolo) circondato da delle foglie di protezione (brattee) che possono essere o meno spinose. Le foglie che si dipartono dal fusto, lunghe circa 80 cm e di colore verde-violaceo, hanno proprietà medicamentose.
Il carciofo va colto quando la punta delle brattee è ancora chiusa, e queste presentano un colore verde scuro; il fusto deve essere privo di ammaccature.
Esistono quasi un centinaio di diverse varietà di carciofo in tutto il mondo, ed anche l’Italia può vantare una coltivazione piuttosto differenziata; fra le qualità più note nel nostro territorio possiamo ricordare il carciofo romanesco Igp, quello del Campidano in Sardegna, il carciofo spinoso di Palermo, il livornese e quello di Sant’Erasmo nella laguna veneziana, che è presidio slow food.
Proprietà nutrizionali e medicamentose
Da un punto di vista nutrizionale, il carciofo ha un buon apporto proteico, è ricco di vitamine (A, C, e vitamine del gruppo B), e di sali minerali (ferro, calcio, sodio e potassio).
Per quanto riguarda invece le proprietà mediche, il carciofo si distingue per l’alta quantità di cinarina, la sostanza a cui è dovuto il gusto amaro del carciofo. Essa stimola la diuresi, funge da depurativo per il fegato ed aumenta il flusso della bile, abbassando i livelli di colesterolo. L’elevato contenuto di fibre di questo ortaggio inoltre permette una buona regolazione glicemica e favorisce il transito intestinale ed il processo digestivo in generale. Buono infine anche il potere antiossidante dei carciofi.
La dose di prodotto crudo necessaria a beneficiare delle proprietà officinali del carciofo va dai 100 ai 300 g al giorno, per un periodo di tempo prolungato.
Come cucinare il carciofo: ricette e consigli
Per evitare di disperdere le proprietà nutrizionali di questo straordinario ortaggio, è bene evitare di cuocere i carciofi troppo a lungo o di friggerli, optando per dei sistemi di cottura leggeri o consumandoli crudi.
Carciofi lessi
Dividete i carciofi in quartini dopo averli curati, sciacquateli e versateli in una pentola dal fondo spesso con pochissima acqua. Chiudete con il coperchio e ponete sul fuoco. Quando l’acqua bolle, spegnete la fiamma e lasciate riposare per un’ora a coperchio chiuso, permettendo al vapore di completare la cottura.
Carciofi crudi in insalata
Questo è in assoluto il miglior modo per consumare i carciofi, poiché tutte le proprietà nutrizionali restano così intatte, compresa la cinarina che con la cottura si disattiva. Per fare un’insalata di carciofi crudi, scegliete una varietà piccola e tenera (perfette le castraure di Sant’Erasmo), curateli, lavateli in acqua e limone e divideteli in fettine sottili. Condite con olio, sale, pepe e succo di limone.
Abbiamo dunque visto che consumare i carciofi è un’ottima abitudine che fa bene al palato ed a tutto il nostro organismo. Conoscete altre deliziose e sane ricette per valorizzare al meglio questo ortaggio? Postatele nei commenti qui sotto!