Membrane degli occhi: quali sono e come si chiamano

L’occhio è una delle parti più complesse del corpo umano perché è costituito da diversi tessuti che formano il bulbo. La vista è uno dei cinque sensi, quello attraverso cui l’essere umano registra il 70% delle percezioni che giungono dall’esterno.

Spesso erroneamente si crede che esista una sola membrana degli occhi. In realtà questo organo è composto da diverse membrane presenti nel bulbo, tutte importanti e con funzioni specifiche.

Membrane degli occhi

Le membrane degli occhi sono parti diverse dell’anatomia oculare. Le principali, che compongono la parete del globo oculare, sono cinque. Esse sono la tonaca vascolare o uvea, la tonaca fibrosa che comprende la sclera e la cornea, la tonaca nervosa o retina, la congiuntiva. 

Uvea

L’uvea si trova nello stato più esterno dell’occhio, tra la retina e la sclera, ed è una membrana costituita da molti vasi linfatici e sanguigni, utili all’ossigenazione dell’occhio. Il suo nome è riconducibile ad un chicco d’uva, perché la sua forma è molto simile, così come anche il colore rosso.

Si suddivide in uvea posteriore, che comprende la coroide, ed uvea anteriore dove si trovano il corpo ciliare, la pupilla e l’iride. Quest’ultimo determina il colore chiaro o scuro degli occhi. 

Sclera

La sclera à la membrana più grande della tonaca fibrosa. Si trova nella zona posteriore della tonaca del bulbo oculare ed è più conosciuta come il “bianco dell’occhio”.

Si tratta di una parte dell’occhio poco elastica e piuttosto compatta, costituita da fibre e collagene molto uniti tra di loro. In questa zona si trovano i tendini muscolari che regolano i movimenti degli occhi. Nella parte esterna è ricoperta dalla congiuntiva, in quella superiore consente il passaggio del nervo ottico mentre internamente è vicino alla cornea. 

La sclera si presenta di un colore bianco negli adulti, tendente all’azzurro nei bambini perché è ancora molto sottile e più vicino al giallo negli anziani a causa del grasso presente. 

Cornea

Tra le membrane dell’occhio più conosciute c’è la cornea. E’ molto più piccola della sclera ed occupa circa 1/6 della tonaca fibrosa. E’ costituita da una lamina trasparente e rappresenta la lente naturale dell’occhio, quella che per prima incontra la luce. 

La cornea non presenta vasi sanguigni e si ossigena grazie all’umor acqueo, al film lacrimale e all’ossigeno atmosferico. E’ una membrana delicata e sensibile nella quale passa il nervo trigemino. Con il cristallino forma il diottro oculare.

È composta da sei strati: epitelio corneale, lamina di Bowman, membrana di Descemet, stroma corneale, endotelio e strato di Dua. Quando si presentano difetti di curvatura della superficie della cornea si va incontro all’astigmatismo.

Retina

La retina è situata nella parte più interna del bulbo oculare ed è la membrana dell’occhio più preziosa per la vista. Capace di percepire e catturare la luce è composta da 10 strati. Al centro si trova la macula lutea, parte più scura che permette la visione netta grazie alla presenza dei coni che consentono di vedere i colori.

Nella sua parte periferica contiene i bastoncelli che hanno la funzione di consentire la visione quando c’è poca luce e di garantire l’orientamento nello spazio.

La retina si divide in due zone diverse, la parte ottica e quella cieca. La prima è quella utile a vedere mentre la parte cieca non è utile alla funzione visiva. Inoltre fanno parte della retina anche la papilla ottica e l’ora serrata.

La congiuntiva

La congiuntiva è una membrana mucosa dell’occhio, trasparente e ricca di nervi ciliari e vasi capillari. E’ utile per mantenere l’idratazione dell’occhio e proteggerlo. Si trova nella parte interna delle palpebre e ricopre il bulbo oculare. Grazie alla secrezione di liquido lacrimale permette la giusta idratazione della palpebra quando essa si muove.

Come si può evincere dalle tanti parti che compongono l’occhio, l’anatomia oculare è qualcosa di molto complesso e delicato. Esistono altre membrane dell’occhio, secondarie e più sottili ma ugualmente importanti. Vediamo quali sono le altre parti dell’occhio che ci permettono di utilizzare il senso della vista.

Cristallino

Dopo la cornea rappresenta la seconda lente naturale incontrata dalla luce prima di arrivare alla retina. Il cristallino non contiene vasi linfatici e sanguigni e nemmeno nervi. Si nutre attraverso l’umor acqueo ed è completamente trasparente. Con il passare del tempo può perdere elasticità, in tal caso bisogna indossare occhiali per contrastare la presbiopia. Quando invece il cristallino diventa opaco si è di fronte al problema della cataratta.

Corpo vitreo

Si trova nella cavità del globo oculare tra il cristallino e la retina. E’ una sostanza trasparente e gelatinosa che si adatta in maniera precisa alla retina. Serve per darle nutrizione e per mantenere il bulbo oculare tondo e tonico. Con il passare del tempo è lì che si creano e si annidano le cosiddette “mosche volanti”. Sono quei filamenti o quei puntini che si vedono muovendo l’occhio, in gergo tecnico chiamate miodeseopsie. 

Nervo ottico

Il nervo ottico trasmette al diencefalo impulsi elettrici ed è rivestito da tre guaine, chiamate meningi. Sono la dura madre, la pia madre e l’aracnoide. Se si interrompe questo ponte tra il bulbo oculare e il diencefalo si perde completamente l’uso della vista dall’occhio.

Camera anteriore, camera posteriore e umore acqueo

La camera anteriore è uno spazio compreso tra l’iride e la cornea mentre la camera posteriore è costituita e delimitata dalla capsula anteriore del cristallino e dall’iride. Le due camere sono piene dell’umore acqueo. E’ un liquido privo di colore che serve come nutrimento per gli elementi che bagna, prezioso in particolare per il cristallino.

Annessi oculari e muscoli dell’occhio

Gli annessi oculari sono le ciglia, le palpebre, le ghiandole lacrimali, le sopracciglia, le pareti orbitarie, le vie lacrimali e i muscoli oculari. Non sono prettamente fondamentali per la vista ma servono per la lubrificazione dell’occhio e per i suoi movimenti.

I muscoli dell’occhio si dividono in intrinseci ed estrinseci. I primi regolano la funzione di messa a fuoco nel processo detto di accomodazione, i secondi servono per il movimento del bulbo. Sono chiamati anche muscoli extra oculari e sono sei, due obliqui e quattro retti.

Membrana epiretinica

Una membrana piuttosto pericolosa, alla quale bisogna fare attenzione, è quella epiretinica, nota anche come pucker maculare. E’ una membrava che si estende sopra la parte centrale della retina, la macula, e crea seri problemi alla vista. Chi ne soffre vede caratteri ed immagini distorti.

Viene diagnosticata attraverso un preciso esame del fondo oculare e la cura consiste in un intervento chirurgico che garantisce un ritorno alla vista completa non prima delle 25 settimane.