Il nespolo, scientificamente chiamato Mespilus germanica, è un albero piuttosto comune e facile da coltivare, dell’altezza di circa 4m.
Appartiene alla famiglia delle Rosaceae, la quale comprende grossa parte degli alberi da frutto, come melo, pero, pesco, ecc.
Ha una vita piuttosto lunga e mostra un’elevata adattabilità a molti tipi diversi di terreno.
Spesso viene utilizzato anche a scopo decorativo grazie ai suoi bellissimi fiori di un color avorio.
Coltivazione e caratteristiche del frutto
Le nespole vengono sempre lasciate nella paglia: qui diventano più molli e si scuriscono fino a un arancione che va nel marrone. Durante questo lasso temporale, gli enzimi che sono contenuti da esso “trattano” la polpa e la rendono commestibile: essa, senza questi enzimi, a causa dell’elevato contenuto di tannini, sarebbe troppo acida da poter mangiare.
Il gusto infatti è delicato ma si percepisce comunque una nota acidula molto piacevole.
Per il sapore è molto importante che il frutto sia giunto a una completa maturazione: talvolta essa si manifesta con delle macchioline di marrone scuro sulla buccia.
Il frutto, quando non è ancora maturo, ha proprietà antidiarroiche in quanto contiene i tannini, delle sostanze chimiche presenti negli estratti vegetali che sono in grado di legarsi alle proteine animali, creando dei composti insolubili, motivo per cui ha proprietà astringenti.
Quando invece il frutto è maturo, al contrario, funge da lassativo e presenta proprietà diuretiche.
Contenuto nutrizionale delle nespole e benefici
Le nespole sono fatte per l’85% da acqua, per il 10% da carboidrati e zuccheri solubili e il restante da proteine e lipidi.
Esso inoltre è ricco di sodio, ferro, calcio, fosforo, potassio e magnesio, per cui viene utilizzato come integratore di sali minerali dagli sportivi.
Il suo alto contenuto di fibre lo rende un ottimo frutto da consumare nelle diete dimagranti in quanto contribuisce ad aumentare il senso di sazietà. Tra le fibre più importanti ricordiamo la pectina, la quale protegge la parete interna del colon e previene tumori in quel tratto e riduce i livelli di colesterolo
Contengono infine un’elevata quantità di vitamine come la tiamina (B1), riboflavina (B2), niacina (B3), vitamina C e A.
Il frutto nell’immagine collettiva
Si tratta di un frutto ben visto dai contadini, in quanto l’albero garantisce un ottimo frutto nell’inverno, che sappiamo essere un periodo in cui la frutta fa fatica a maturare.
Le sue proprietà erano conosciute già a partire dall’epoca romana: veniva usato sotto forma di decotto per abbassare la temperatura in caso di febbre, come diuretico e regolatore del transito intestinale. I monaci la utilizzavano nella preparazione di erbe medicali.