Principali patologie dei denti e rimedi per curarli

Gli italiani non sono attenti all’igiene orale, con solo il 20% che effettua due visite annue dall’igienista dentale, secondo un’indagine. Il 60% non si sottopone mai a controlli igienici, mentre l’82% preferisce lo spazzolino tradizionale a quello elettrico. Questa mancanza di attenzione può portare a danni come carie, gengivite e alitosi. Solo il 40% riconosce l’importanza dell’igienista dentale e segue regolarmente le pratiche consigliate, ma solo una minoranza consiglia l’igiene orale ai propri amici e parenti. L’85,2% evita i controlli a causa dei prezzi. Anche il 33% che si lava i denti quotidianamente trova difficoltà nel farlo regolarmente, spesso per mancanza di tempo o voglia.

La mancanza di cura dentale porta a gravi conseguenze sulla salute della bocca. Solo il 30% delle persone conserva tutti i denti naturali, mentre il 25% perde almeno 8 denti nella vita senza sostituirli. La diffusa carie, che colpisce il 95% degli italiani, è particolarmente preoccupante, soprattutto tra i bambini, poiché molti genitori non sono consapevoli della necessità di curare i denti da latte, nonostante siano destinati a cadere. Sul sito della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) ci sono diversi consigli per preservare la salute dentale e il sorriso.

Una ricerca condotta da Top Doctor ha rivelato che il 33% degli italiani non è consapevole che la corretta modalità di spazzolamento dei denti è verticale, non orizzontale. Inoltre, il 68% delle persone pulisce i denti per meno di due minuti, distraendosi con altre attività. Questo atteggiamento porta a sottovalutare le regole basilari ma efficaci dell’igiene orale, contribuendo all’insorgenza di infiammazioni gengivali.

Le patologie comuni dei denti

L’integrità dei denti è fondamentale per la salute e il benessere generale. Tuttavia diverse condizioni possono compromettere la salute dentale e causare disagio. In questo articolo, esploreremo alcune delle patologie più comuni dei denti, comprese le loro cause, sintomi e opzioni di trattamento.

Carie

Le carie sono una delle patologie dentali più diffuse. Si verificano quando i batteri presenti nella placca dentale producono acidi che danneggiano lo smalto dei denti. Questo danneggiamento può portare a cavità o buchi nei denti, che se non trattati possono causare dolore e infezioni.

Il trattamento della carie dipende dalla gravità della situazione. Nei casi più lievi, il dentista potrebbe raccomandare una semplice procedura di otturazione. Durante questo processo, il dentista rimuove il tessuto danneggiato e riempie la cavità con un materiale di otturazione, solitamente resina o amalgama.

Nei casi più gravi, quando la carie ha causato danni significativi al dente, potrebbe essere necessario un intervento più invasivo come la devitalizzazione, comunemente nota come devitalizzazione. Durante questo procedimento, il dentista rimuove la polpa infetta dal dente, pulisce accuratamente l’interno e quindi lo riempie e sigilla per prevenire ulteriori infezioni. Come riportato nella pagina delle faq del sito studiodentisticolgiati.it, è preferibile optare per l’otturazione quando possibile, riservando la devitalizzazione solo ai casi in cui la carie ha causato un’infiammazione della polpa dentale o è prossima ad essa. Un dente devitalizzato può durare quanto uno vitale, ma perde la sensibilità al caldo e al freddo.

In alcuni casi estremi, se il dente è troppo danneggiato per essere salvato, potrebbe essere necessario estrarlo. Tuttavia, questo è solitamente considerato come l’ultimo ricorso, e il dentista cercherà di preservare il dente il più possibile attraverso trattamenti conservativi.

Placca e tartaro

La placca dentale è un sottile strato di batteri che si forma costantemente sulla superficie dei denti. Se non viene rimossa regolarmente mediante la pulizia dei denti, la placca può indurirsi e trasformarsi in tartaro. Il tartaro è una sostanza dura e giallastra che si deposita sopra e sotto la linea gengivale, causando irritazione delle gengive e contribuendo allo sviluppo di malattie gengivali e carie. La rimozione della placca e del tartaro è essenziale per mantenere la salute orale e prevenire problemi dentali.

Questo può essere ottenuto attraverso routine di igiene orale quotidiana, compreso lo spazzolamento dei denti due volte al giorno, l’uso del filo interdentale e l’uso di collutori antibatterici. Inoltre, è consigliabile sottoporsi regolarmente a controlli dentistici professionali per una pulizia approfondita e per la rimozione del tartaro difficile da raggiungere.

Gengivite

In Italia, secondo una ricerca condotta dall’istituto GfK e promossa da GSK Consumer Healthcare, circa 23 milioni di individui sono affetti da gengivite, ma solo il 57% di loro ne riconosce la presenza e cerca cure appropriate. La gengivite è uno dei disturbi orali più diffusi, con una percentuale di incidenza del 65% tra coloro intervistati, i quali spesso identificano il problema solo quando sono forniti esempi specifici o situazioni legate alla condizione. La gengivite è una comune malattia gengivale caratterizzata dall’infiammazione delle gengive. È causata principalmente dalla presenza di placca batterica che si accumula lungo il margine gengivale a causa di una cattiva igiene orale.

I sintomi tipici della gengivite includono gengive arrossate, gonfie e sanguinanti durante lo spazzolamento o il passaggio del filo interdentale. Se non trattata, la gengivite può progredire in una forma più grave di malattia gengivale chiamata parodontite, che coinvolge danni al tessuto gengivale e all’osso che sostiene i denti. La prevenzione della gengivite si basa su una buona igiene orale, che include lo spazzolamento regolare dei denti, l’uso del filo interdentale e la visita regolare dal dentista per la pulizia professionale. Trattamenti aggiuntivi possono essere raccomandati in casi più gravi di gengivite per aiutare a controllare l’infiammazione e prevenire complicazioni future.

Malattia parodontale

La malattia parodontale, comunemente conosciuta come piorrea, è una patologia infiammatoria che colpisce i tessuti che circondano e sostengono i denti. Questa condizione può manifestarsi in diverse forme, tra cui la gengivite e la parodontite. La gengivite è una fase precoce della malattia caratterizzata dall’infiammazione delle gengive, mentre la parodontite è una forma più avanzata in cui l’infezione si estende ai tessuti più profondi intorno al dente, inclusi osso e legamenti parodontali. I sintomi della malattia parodontale possono includere gengive arrossate, gonfie e sanguinanti, alitosi persistente, recessione gengivale e mobilità dei denti.

La causa principale della malattia parodontale è l’accumulo di placca batterica lungo la linea gengivale, che può portare alla formazione di tartaro e all’irritazione dei tessuti circostanti. La prevenzione e il trattamento della malattia parodontale sono fondamentali per preservare la salute dentale a lungo termine e possono includere igiene orale regolare, pulizia professionale dei denti, trattamenti non chirurgici come la raschiatura radicolare e, in casi più gravi, interventi chirurgici per riparare o rigenerare i tessuti danneggiati.

Pulpite

La pulpite è un’infiammazione della polpa dentale, il tessuto molle all’interno del dente che contiene nervi e vasi sanguigni. Può essere causata da carie non trattate, traumi dentali o infezioni. I sintomi includono dolore persistente, sensibilità al caldo e al freddo, e gonfiore intorno al dente interessato. La cura della pulpite inizia con la gestione del dolore, che può essere ottenuta tramite analgesici. Mentre il paracetamolo e i FANS possono essere efficaci per il dolore leggero o moderato, nei casi più gravi possono essere necessari oppiacei come la codeina. Se la pulpite è causata da carie dentarie limitate, il dentista può trattarla rimuovendo la carie e ricostruendo il dente, soprattutto se è in fase iniziale o reversibile.

Se l’infiammazione è grave e ha causato necrosi, potrebbe essere richiesto un trattamento endodontico, noto anche come devitalizzazione. Questo procedimento coinvolge l’apertura del dente, la rimozione della polpa dentale e la pulizia accurata del sistema canalare radicolare, seguito dall’uso di materiale appropriato per riempirlo. Gli antibiotici orali possono essere prescritti se ci sono segni sistemici di infezione come la febbre. È essenziale monitorare il paziente dopo il trattamento per garantire una guarigione senza complicazioni. In caso di persistenza dei sintomi, può essere necessario ripetere la devitalizzazione o considerare altre diagnosi alternative come patologie temporomandibolari, fratture dentali occulte o patologie neurologiche.

Ascesso periapicale

Un ascesso periapicale si verifica quando un’infezione si diffonde dalla polpa dentale alle strutture circostanti, come l’osso mascellare o il tessuto gengivale. È spesso associato a dolore acuto, gonfiore e sensibilità al morso. Se non trattato, un ascesso periapicale può portare a gravi complicazioni. Un ascesso periapicale è l’accumulo di pus alla radice di un dente, causato principalmente da un’infezione che si è diffusa dai tessuti circostanti. Questo pus contiene globuli bianchi, tessuto morto e batteri, causando gonfiore e dolore intenso intorno alla radice del dente, specialmente durante la masticazione.

A seconda della posizione del dente, l’infezione può estendersi ai tessuti circostanti, causando gonfiore alla mandibola, al pavimento della bocca o alle guance. Se non trattato, l’infezione può portare a complicazioni gravi e potenzialmente letali. Il trattamento prevede solitamente il drenaggio del pus tramite interventi chirurgici orali come l’estrazione del dente o il trattamento del canale radicolare, seguito dall’uso di antibiotici per eliminare l’infezione. La rimozione della polpa infetta e il drenaggio del pus sono fondamentali per garantire il successo del trattamento e prevenire complicazioni future.

Denti inclusi

I denti inclusi sono denti che non emergono completamente dalla gengiva. Questo può accadere per vari motivi, come la mancanza di spazio nella mascella o l’orientamento errato del dente. I denti inclusi possono causare dolore, infezioni e problemi di occlusione dentale. La gestione dei denti inclusi varia in base alla gravità della situazione e alle complicazioni eventualmente presenti. Se il dente incluso non sta causando disturbi e c’è spazio sufficiente per la corretta crescita dei denti circostanti, potrebbe non essere richiesto alcun intervento.

Tuttavia, in casi più gravi, potrebbero essere necessari trattamenti come l’estrazione, l’ortodonzia o l’autotrapianto. È fondamentale che il dentista valuti attentamente ogni caso e adotti un piano di trattamento mirato in base alle specifiche esigenze del paziente. Tale piano potrebbe includere l’estrazione del dente incluso, interventi chirurgici per liberare lo spazio, l’utilizzo di apparecchi ortodontici per spostare i denti o trattamenti mirati per migliorare la salute delle gengive. In alcuni casi complessi, potrebbe essere necessario combinare diverse opzioni di trattamento per ottenere i migliori risultati possibili. È essenziale che l’intero processo sia supervisionato e gestito da un professionista esperto nel settore odontoiatrico.

Malocclusione

La malocclusione si verifica quando i denti superiori e inferiori non si adattano correttamente quando si chiude la bocca. Questo può causare problemi di masticazione, dolore mascellare e disfunzione dell’articolazione temporomandibolare (ATM). La malocclusione può essere dovuta a fattori genetici, abitudini orali dannose o traumi. La cura della malocclusione dentale varia a seconda della gravità della condizione. Nei casi meno gravi, spesso non è necessario alcun intervento, specialmente se la malocclusione è asintomatica o non causa problemi significativi.

Per le malocclusioni moderate o gravi, può essere necessario un trattamento ortodontico. Questo può includere l’uso di apparecchi ortodontici fissi o mobili per correggere sovraffollamenti o spostamenti dei denti. In alcuni casi, può essere necessaria l’estrazione dei denti del giudizio o dei molari che causano problemi. Le cattive abitudini possono anche contribuire alla malocclusione e possono essere corrette con l’uso di apparecchi ortodontici o con interventi comportamentali, specialmente nei bambini. In casi più gravi, dove le arcate dentarie sono congenitamente disallineate, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico invasivo per accorciare o allungare la mandibola. Questa opzione dovrebbe essere considerata solo per malocclusioni dentali severe.

Conclusione

Le patologie dentali, come la carie, la gengivite, la piorrea e l’ascesso periapicale, possono compromettere la salute orale se trascurate. È importante sottoporsi regolarmente a controlli odontoiatrici e adottare un’adeguata igiene orale, che comprende la spazzolatura regolare, l’uso del filo interdentale e lo sciacquo con collutori antibatterici. Consultare un dentista per una diagnosi accurata e un trattamento tempestivo è fondamentale per preservare la salute dei denti e dei tessuti circostanti.