Conosciuto ed apprezzato in tutta Europa, il prugnolo selvatico è una pianta ricca di benefici. E’ possibile sfruttarla in tanti modi come vedremo. Prima di tutto, cos’è il prugnolo selvatico?
Si tratta di un’antica pianta arbustiva, diffusissima in Europa da sempre e, per questo motivo, conosciuta con tanti nomi diversi.
Avvolta spesso tra miti e proprietà magiche, il prugnolo selvatico si presta anche alla coltivazione domestica. Le spine, infatti, sono perfette come barriera protettiva naturale e venivano usate dai contadini per proteggere le loro abitazioni.
Ed è proprio nell’intreccio dei rami del prugnolo che si nascondeva la magia, addirittura si pensava che qui vi fosse custodito il bene ed il male. Si pensava anche che chi possedesse un prugnolo ricco di spine fosse anche al riparo da fuoco, fulmini e, non meno importante, da malattie.
Coltivando in casa il prugnolo si ha anche il vantaggio di sfruttare i deliziosi frutti per la preparazione di gustose marmellate.
Come si presenta il prugnolo selvatico
Il prugnolo selvatico può vivere anche oltre i 60 anni e raggiungere altezze variabili.
Si tratta infatti di una pianta rustica che ben si adatta all’ambiente nel quale vive. In generale non teme gelo né caldo intenso.
La caratteristica principale del prugnolo selvatico, forse anche la più conosciuta, è la capacità di intrecciarsi e diventare una vera e propria barriera, perfino per un grosso animale. Anche le spine del prugnolo selvatico sono tristemente famose!
Il legno dei rami è talmente forte che viene usato in falegnameria per produrre piccoli attrezzi.
Le api adorano i fiori del prugnolo perché emanano un fortissimo profumo molto simile a quello del miele. Tra l’altro il prugnolo è uno dei primi alberi a fiorire in primavera già a partire da marzo.
I benefici e gli utilizzi del prugno selvatico
Nella tradizione popolare il prugno selvatico veniva utilizzato soprattutto per curare ferite infette, soprattutto utilizzando il frutto ridotto in poltiglia. Veniva usata anche la corteccia per abbassare la febbre alta.
Anche oggi il prugno selvatico viene utilizzato come principio attivo in medicinali fitoterapici, in particolare vengono utilizzati i fiori ed i frutti maturi.
Sono molto utili per sconfiggere problemi di stitichezza ad esempio grazie alle proprietà lassative. Possono essere utilizzati anche come diuretici, depurativi e corroboranti.
Perfetto anche come antisettico. Il succo fresco del prugnolo selvatico, infatti, si usa come colluttorio. In caso di piccole infiammazioni del cavo orale un po’ di succo di prugnolo serve proprio a dare immediato sollievo.
E’ possibile usare il prugnolo anche in cucina? Certamente e per diverse preparazioni, vediamo quali:
- liquori e sciroppi dolci con le bacche essiccate
- marmellate con i frutti freschi
- il fiore di prugno secco diventa una spezia
- il fiore di prugno fresco si bagna con acqua e zucchero per ottenere una gradevole bevanda
Adatto a qualsiasi ambiente, utile per tanti usi, il prugno selvatico è certamente, come abbiamo visto, una pianta ricca di benefici per la salute e per la gioia del palato.