La celiachia è una patologia sempre più diffusa al giorno d’oggi. Per capire se si è vittime o meno di questo disturbo, oltre che a tutta una serie di segnali inviati dal corpo, bisogna prestare attenzione agli esiti di alcuni esami specifici a cui sottoporsi non appena si sospetta di avere a che fare con questo particolare problema. Approfondiamo allora l’argomento.
Celiachia: di cosa si tratta?
La celiachia altro non è che un’infiammazione intestinale dipendente da un’intolleranza alimentare. Come spiegato sul blog per celiaci ed intolleranti al glutine https://celiaci.blog, si verifica nel momento in cui un soggetto malato ingerisce del glutine. Si tratta quindi di un problema tutto sommato risolvibile se l’individuo in questione accetta l’idea di adattarsi ad una dieta specifica.
I soggetti interessati dal problema poi dovrebbero anche prestare particolare attenzione alle pietanze servite da terze persone, magari in casa d’amici o familiari, nei locali, negli alberghi e quant’altro e chiedere quindi, nel caso in cui ce ne sia l’effettiva necessità, di poter consumare alimenti adattati alle proprie esigenze quali il pane, la pasta ed i dolci senza glutine oppure ancora i gelati per celiaci e quant’altro .
Questa infiammazione cronica riguarda soprattutto l’intestino tenue e può inizialmente essere confusa con altre patologie. Per questo motivo, soprattutto se l’anamnesi familiare è in tal senso sfavorevole, al primo sospetto sarebbe meglio sottoporsi ad esami per la celiachia.
Questa particolare intolleranza, come già detto, si verifica all’atto dell’ingestione del glutine: a differenza quindi di altre patologie similari, lascia libero quindi il soggetto di toccare alimenti contenenti questo allergene.
Ma adesso definiamo anche il glutine: esso altro non è che una proteina dei cereali contenuta anche negli alimenti da essi derivati. Un soggetto celiaco farebbe bene ad evitare questi prodotti e tutti quegli alimenti preparati in luoghi in cui vengono confezionati in genere anche cibi di uso comune.
Inoltre sarebbe è consigliabile adottare alcune precauzioni di volta in volta illustrate dai medici (bisognerebbe ad esempio in famiglia destinare in maniera definitiva una pentola ai soggetti sani ed una agli intolleranti).
I sintomi
Dato che, come accennato in precedenza, il primo organo a risentire dell’ingestione di glutine è l’intestino tenue, un campanello d’allarme circa l’insorgenza di questa patologia può essere rappresentato da un nutrito gruppo di disturbi gastrointestinali.
I sintomi vanno dalla dispepsia alla flatulenza, dalla diarrea al gonfiore, dalla stipsi alla distensione addominale passando poi per il dimagrimento immotivato, l’anemia, la carenza vitaminica, l’osteoporosi e persino il blocco della crescita.
Diagnosticare questa patologia, come si può facilmente intuire, non è semplice. Non a caso essa viene spesso confusa con il morbo di Chron o con la sindrome del colon irritabile. Una diagnosi sicura quindi passa dall’esito degli esami clinici specifici.
Esami per celiachia
Gli esami da sostenere per accertare un’eventuale intolleranza sono parecchi. Innanzitutto si procederà alla ricerca ematica di anticorpi nonché di autoanticorpi mediante il cosiddetto breath test al sorbitolo. Si proseguirà poi ad analizzare le feci del paziente e ci si attrezzerà per eseguire infine una biopsia duodenale. Davvero attendibili risultano anche i test sugli anticorpi anti transglitaminasi ed anti edormisio.
E’ importante sottolineare che tutti gli accertamenti di cui sopra vanno eseguiti quando la dieta prevede ancora l’assunzione di glutine. Si ricorda infine che sarà sempre un gastroenterologo, dopo una serie di esami preliminari, a suggerire al paziente di sottoporsi a questi test. Gli esami vanno svolti ovviamente da medici competenti presso strutture pubbliche o private.
Il costo di questi accertamenti potrebbe variare un po’ a seconda dei casi, ma non superare mai il prezzo del ticket o delle fatture (parametri chiaramente variabili in relazione alla scelta di eseguire gli esami in ospedale o in uno studio privato).
All’atto della diagnosi gli esami, in certi casi basta semplicemente un’analisi del sangue per accertarsi dell’esistenza del problema, potrebbero essere addirittura gratutiti.