Dulcamara la pianta velenosa toccasana per la salute

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Nota fin dall’antichità, la dulcamara è una di quelle pianta dalle proprietà medicamentose di cui si sono riscoperti i benefici negli ultimi anni. Ha effetti molto importanti e diverse applicazioni sia omeopatiche che erboristiche che possono rivelarsi utili in diversi casi. Scopriamo quali sono le proprietà, gli usi e le controindicazioni di quello che viene considerato un vero e proprio toccasana. Il nome dulcamara significa dolce-amaro e si riferisce al sapore delle foglie di questa pianta.

Il toccasana di dulcamara

Appartenente alle Solanacee, la dulcamara è una pianta perenne e in natura è velenosa ma se ne conoscono proprietà benefiche per diverse esigenze. La caratteristica principale di questa pianta sono i fiori, di colore violaceo e a forma di stella e la pianta può raggiungere un’altezza che va dai 60cm e i 120cm.

I sintomi

Può utilizzare la dulcamara coloro che riscontrano diversi sintomi, tra cui dolori alle orecchie dopo aver preso freddo, ai denti a seguito di umidità, all’apparato uro-genitale dopo un forte freddo umido, alla schiena con lombaggine, alla pelle con orticaria e un gran prurito, alla testa con dolori di origine reumatica e un prolungato senso di pesantezza, nausea e confusione che peggiorano se in movimento, alla faccia con una nevralgia e alle estremità con tutti i reumatismi legati al freddo e all’umidità, con il rischio anche di paralisi degli arti inferiori.

Proprietà

Le proprietà della dulcamara sono date dal fitocomplesso delle parti verdi di questa pianta che hanno proprietà benefiche come antiinfiammatorio, antibatterico, antivirale, emolitiche, anestetico, diuretico, purgante e depurative. L’utilizzo della dulcamara si rivela utile in molti casi, specialmente per le malattie da raffreddamento in quanto gli estratti di questa pianta hanno un effetto sfiammante e riscaldante sull’organismo.

Usi

In passato si utilizzava masticare i rametti di dulcamara, ma oggi si sconsiglia assolutamente di farlo in quanto la pianta, quando è ancora matura, è tossica. Le parti essiccate e gli estratti della dulcamara però, sono ottime per la preparazione di infusi come rimedio alla tosse nervosa e per il trattamento omeopatico, tramite delle compresse, di alcune malattie dermatiche.

Avendo effetti riscaldanti sull’organismo è inoltre utilizzata per la cura delle malattie stagionali come la febbre, la congestione nasale e il raffreddore. Le applicazioni erboristiche sono invece legate alla cura delle malattie reumatiche, degli eczemi e dell’indebolimento nervoso.

Controindicazioni

È importante ricordare che la dulcamara è una pianta tossica e non va assolutamente mai assunta così come si trova in natura, ma bisogna utilizzare solamente i prodotti che contengono gli estratti di questa pianta, come le compresse, i granuli, gli infusi, le capsule, le gocce e gli impacchi. Le parti fresche di questa pianta possono generare crampi addominali, dissenteria, eruzioni cutanee o anche vomito in quanto sia i frutti, che i rami e le foglie contengono la solanina, una sostanza tossica per l’organismo. Tra gli effetti collaterali derivati dall’assunzione di questa sostanza tossica vanno registrare anche l’insufficienza respiratoria e la perdita di coscienza. Infine va segnalato anche la dulcamara non va assunta per coloro che hanno un’asma bronchiale, un glaucoma o una bradicardia.

Foto by Enrico Blasutto [GFDL or CC BY-SA 3.0], from Wikimedia Commons.