L’ustione da medusa è uno di quegli inconvenienti che rischiano di rovinare la nostra estate.
Le meduse sono bellissime, a causa della loro trasparenza e dei vivaci colori ma non vanno mai toccate. Possiamo dire che tanto sono belle quanto sono pericolose. Le meduse assomigliano a un cappello gelatinoso con tanti tentacoli. I tentacoli sono muniti di cellule nervose che attivano degli opercoli che servono a immobilizzare la preda. Se hai già provato una puntura di medusa, sai quanto possa essere dolorosa e non dimenticherai il bruciore intenso che hai provato. Quel morso di medusa ha rovinato la tua giornata al mare e da allora ti sei fatto più guardingo.
Una sana prevenzione, che consiste nel guardare con attenzione la zona di mare dove farai il bagno, ti aiuterà ad evitare spiacevoli conseguenze. Quando arrivi in spiaggia, impara a chiedere agli altri bagnanti se hanno avvistato delle meduse. E se invece sei tu a conoscenza della loro presenza, non esitare ad avvisare i nuovi arrivati del pericolo presente in mare. Meglio non entrare in acqua, piuttosto che entrarvi e rischiare di subire una dolorosa puntura di medusa.
Le punture di medusa sono pericolose?
Le cellule dei tentacoli delle meduse entrano in azione solo se toccate. Queste sono collegate a serbatoi che contengono un liquido urticante. Tale liquido, per le prede, può essere mortale e per noi? Dipende dal tipo di medusa. Per noi, sicuramente, la puntura di medusa è molto dolorosa, ma non porta alla morte. Nel nostro mare non ci sono meduse con la puntura letale, ma nei mari del Sud-Est asiatico, Oceania e Golfo del Messico esistono esemplari particolarmente pericolosi.
Puntura medusa: perché fa cosi male?
Quando i tentacoli di una medusa vengono toccati, dei filamenti penetrano la nostra pelle e iniettano sostanze:
- Urticanti
- Neurotossiche
- Paralizzanti
Gli effetti (bruciore e prurito) possono sparire dopo qualche ora o durare qualche giorno. Per fortuna le meduse presenti nei nostri mari si limitano a procurarci fastidiosi sensazioni di dolore dovute al bruciore ed al prurito. Si tratta di una medusa di piccole dimensioni, trasparente e di colore violaceo. Ma in altri mari, come per esempio in Australia la puntura di una medusa potrebbe provocare la morte per arresto cardiaco o respiratorio.
Ovviamente anche la nostra piccola medusa potrebbe essere letale: essere punti in faccia o vicino ad un vaso sanguigno principale potrebbe portarci ad uno shock anafilattico. Peggio ancora se dovessimo trovarci in mezzo ad un branco di meduse e subire diverse punture. Vediamo quali sono le prime cose da fare e da non fare se hai subito una puntura di medusa.
Che cosa fare se le meduse ci pungono?
I tentacoli delle meduse sono molto lunghi e trasparenti. Noi possiamo tenerci a debita distanza dal cappello del planctonico ma, inavvertitamente, potremmo sfiorare un tentacolo. Questo basta a scatenare la reazione che ci procurerà un’ustione da puntura. Se ci troviamo in acqua e siamo punti da una medusa, ce ne accorgiamo subito. Il dolore è immediato, si sente un forte bruciore seguito da prurito.
Se nonostante tutte le precauzioni prese sei stato punto da una medusa, prima di vedere quali sono i rimedi per guarire, vediamo quali sono le primissime cose da fare:
- Resta calmo e non agitarti perché il veleno circolerebbe più velocemente. L’agitazione aumenta la produzione di adrenalina che, a sua volta, aiuta a diffondere più velocemente la tossicità del liquido della medusa;
- Raggiungi la riva o farti aiutare a raggiungerla;
- Una volta sulla spiaggia verifica se sono rimaste attaccate parti di medusa che vanno rimosse immediatamente;
- Dopo aver ripulito dai residui, bisogna lavare la parte colpita con abbondante acqua di mare;
- Copri la parte colpita dai raggi solari, per evitare che restino macchie. La pelle reagirà come se fosse stata bruciata. La cicatrice sarà come quella di un’ustione, quindi va protetta dal sole e, anche quando fa prurito, non va toccata;
- Non grattarti quando inizierà il forte prurito;
- Non strofinare nulla sulla parte colpita. Non è facile poiché è un gesto istintivo, ma in questo caso si peggiorano notevolmente le conseguenze.
- Non risciacquare con acqua dolce poichè sembra che contribuisca alla rottura delle piccole sfere che contengono il liquido urticante;
- Non usare creme a base di cortisone. È un prodotto inutile perché entra in azione solo dopo 30 minuti, tempo in cui, se non ci sono reazioni allergiche, il liquido urticante ha già esaurito il suo effetto;
- Non esporti al sole per qualche giorno. Questo è solo per evitare appariscenti cicatrici. L’irritazione, durante la guarigione, lascia il posto a un’elevata iperpigmentazione quindi tingerebbe pesantemente la zona ferita.
Se dopo aver subito la puntura di medusa ti senti confuso, respiri con difficoltà, avverti vertigini, mal di testa, nausea, vomito o si gonfiano anche altre parti del corpo, chiama il 118 perché potrebbe verificarsi uno shock anafilattico. La puntura di medusa non è assolutamente da sottovalutare, anche se nella maggioranza dei casi, si conclude il tutto con una “semplice” ustione e un bel pò di prurito.
Se la situazione è sotto controllo, quando torni a casa puoi alleviare il dolore con:
- impacchi di acqua e bicarbonato, per le sue proprietà disinfettanti;
- aceto bianco, perché riduce il dolore e inibisce il veleno.
Un rimedio consigliato da molti ma ovviamente non naturale è il gel astringente al cloruro di alluminio, per il suo potere di ridurre il dolore e bloccare la diffusione del veleno.
Urina sì o no per la puntura?
Per anni si è pensato che l’urina potesse essere utile ad alleviare i sintomi della puntura di medusa poiché contiene ammoniaca.
Nel tempo si è scoperto che, per attivare il suo potere, l’urina dovrebbe raggiungere i 40/50 gradi. Appena uscita dal corpo, ovviamente, non raggiunge quella temperatura, quindi è inutile, oltre che poco piacevole. A confermare l’inutilità di questo antico rimedio sono gli esperti della British Red Cross, che considerano l’urina addirittura dannosa.
Stesso problema con l’ammoniaca pura. La temperatura cui è applicata è troppo bassa per contrastare la tossicità del veleno della medusa, quindi meglio evitare.
Questo vuol dire che non ci sono rimedi naturali per curare le ustioni da puntura di medusa? In realtà ci sono molti modi naturali per curare questo problema e anche più piacevoli dell’urina.
Meduse rimedi: l’omeopatia
L’omeopatia ci offre molti rimedi per contrastare i danni delle meduse.
Il Ledum Palustre, ad esempio, sarebbe un rimedio da tenere sempre in borsa. Oltre ad essere utile per i contatti con le meduse è efficace anche contro punture di insetti vari. In genere è venduto sotto forma di globuli omeopatici, ma basta scioglierli in acqua per ottenere una soluzione da usare per fare degli impacchi. Questa pianta, chiamata anche Rosmarino Palustre, è ricca di proprietà ed è utilizzata anche per curare problemi reumatici.
Un altro rimedio omeopatico, utile in questo caso, è Urtica Urens. È un rimedio ottenuto dall’ortica. Secondo il principio base dell’omeopatia “simile scaccia simile” e questo caso lo conferma. Infatti l’ortica scaccia l’orticaria causata dalla puntura di medusa. Urtica Urens è preparato in una diluizione specifica per contrastare gli effetti del contatto con le meduse.
La natura contro la puntura di medusa
Come sempre, la natura, offre tantissime soluzioni per affrontare certi problemi. Oltre ai prodotti omeopatici, ci sono due piante che possono venire in nostro soccorso per aiutarci ad affrontare meglio i danni causati dalle meduse: Aloe Vera e Calendula.
La prima, Aloe Vera, è specifica per la guarigione di ustioni e ferite. Ha un forte potere cicatrizzante e rigenerante, oltre ad essere antinfiammatoria e antibatterica. Dopo aver accuratamente lavato la zona colpita con acqua di mare, si lascia asciugare. Dopo si stende un generoso velo di gel all’Aloe. Il gesto per distribuire l’unguento deve essere leggero, in modo da non irritare ulteriormente la pelle.
La calendula ha più o meno le stesse caratteristiche dell’Aloe, infatti è utilizzata anche per la cura delle ulcere. Stesso procedimento con un’unica precauzione. In genere si utilizza la crema di Calendula che ha una texture un po’ più grassa, quindi il tempo di assorbenza sarà più lungo.
Oli essenziali
Per prevenire dolori e irritazione si può ricorrere anche all’olio essenziale di Tea Tree, a quello di Lavanda o al Ledum Bio.
Il primo, che ha un odore poco gradevole, è estratto dalla Malaleuca alternifolia ed è un vero e proprio portento. Quest’olio ha moltissime proprietà e dovrebbe far parte del pronto soccorso di ogni famiglia. Antisettico e antifungino, combatte il prurito che scatenano le punture degli insetti e, nel nostro caso, quelle delle meduse.
L’olio essenziale di lavanda, invece, ha un profumo molto più gradevole e, oltre a rilassare ed essere un ottimo antisettico, aiuta ad accelerare la cicatrizzazione.
Il Ledum Bio ha un’azione molto profonda ed è definito l’olio per affrontare le situazioni di emergenza. Non va usato in gravidanza e va usato con attenzione se non si ha competenza. Le sue proprietà sono davvero tante e variegate e gli effetti molto potenti.
Le meduse prima non c’erano
Non sbagliano le persone adulte (ma anche gli anziani) quando affermano che quando erano piccoli non c’erano meduse nel mare. Ovviamente le meduse nel mare ci sono sempre state, ma la loro proliferazione è dovuta interamente alle modifiche che l’uomo ha apportato all’ambiente:
- pesca indiscriminata che ha ridotti i predatori delle meduse;
- fertilizzanti che finiti nel mare aumentano i fitoplancton, cibo delle meduse.
Parafrasando Dante, direi che è azzeccatissimo dire “chi è causa del suo male pianga se stesso“: ovvero l’uomo.